Nuova Riveduta:

Matteo 16:23

Ma Gesù, voltatosi, disse a Pietro: «Vattene via da me, Satana! Tu mi sei di scandalo. Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini».

C.E.I.:

Matteo 16:23

Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».

Nuova Diodati:

Matteo 16:23

Ma egli, voltatosi, disse a Pietro: «Vattene via da me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini».

Riveduta 2020:

Matteo 16:23

Ma Gesù si volse e disse a Pietro: “Vattene via da me, Satana; tu mi sei di scandalo. Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini”.

La Parola è Vita:

Matteo 16:23

Ma Gesù si voltò verso di lui e disse: «Vattene da me, Satana! Per me tu sei un ostacolo, perché stai ragionando da un punto di vista umano, non da quello di Dio!»

La Parola è Vita
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Riveduta:

Matteo 16:23

Ma Gesù, rivoltosi, disse a Pietro: Vattene via da me, Satana; tu mi sei di scandalo. Tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini.

Ricciotti:

Matteo 16:23

Ma Gesù, rivoltosi, disse a Pietro: «Vattene lontano da me, Satana; tu mi sei di scandalo, perchè tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini».

Tintori:

Matteo 16:23

Ma Gesù rivoltosi disse a Pietro: Vattene via da me, Satana; tu mi sei di scandalo, perchè non senti quel che è di Dio, ma quel che è degli uomini.

Martini:

Matteo 16:23

E rivoltosi a Pietro gli disse: Ritirati da me, Satana: tu mi sei di scandalo; perché non hai la saggezza di Dio, ma quella degli uomini.

Diodati:

Matteo 16:23

Ma egli, rivoltosi, disse a Pietro: Vattene indietro da me, Satana; tu mi sei in iscandalo, perciocchè tu non hai il senso alle cose di Dio, ma alle cose degli uomini.

Commentario abbreviato:

Matteo 16:23

21 Versetti 21-23

Cristo rivela la sua mente al suo popolo gradualmente. Da quel momento, quando gli apostoli ebbero fatto la piena confessione di Cristo, che era il Figlio di Dio, iniziò a mostrare loro le sue sofferenze. Parlò così per correggere gli errori dei suoi discepoli riguardo allo sfarzo e alla potenza del suo regno. Coloro che seguono Cristo non devono aspettarsi cose grandi o elevate in questo mondo. Pietro vorrebbe che Cristo temesse la sofferenza quanto lui; ma noi sbagliamo, se misuriamo l'amore e la pazienza di Cristo con i nostri. Non leggiamo di nessuna cosa detta o fatta da nessuno dei suoi discepoli, in nessun momento, che Cristo abbia risentito così tanto come questa. Chiunque ci distolga da ciò che è buono e ci faccia temere di fare troppo per Dio, parla il linguaggio di Satana. Qualunque cosa appaia come una tentazione al peccato, deve essere contrastata con avversione e non deve essere oggetto di discussione. Coloro che rifiutano di soffrire per Cristo, sanno più delle cose degli uomini che delle cose di Dio.

Riferimenti incrociati:

Matteo 16:23

Mat 4:10; Ge 3:1-6,17; Mar 8:33; Lu 4:8; 2Co 11:14,15
2Sa 19:22; 1Cron 21:1; Zac 3:1,2; Giov 6:70
Mat 18:7; Is 8:14; Rom 14:13,21
Mar 8:33; Rom 8:5-8; 1Co 2:14,15; Fili 3:19; Col 3:2

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